Il verdicchio delle Marche una storia che risale all’ epoca dell’Impero Romano, 400 D. C.

La storia del Verdicchio delle Marche ha le sue radici in tempi molto antichi ma, nonostante fosse già conosciuto presso gli antichi romani, la prima testimonianza di un vino ricavato dalle sue uve risale al 410 d.C. quando, verso il culmine della crisi dell’Impero Romano, la nostra penisola era attraversata  da orde di barbari.

Pare che Alarico, re dei Visigoti, diretto verso Roma con l’obiettivo di saccheggiarla, sia prima passato dalle parti dei castelli di Jesi per far scorta di barili dell’antenato dell’odierno Verdicchio perché nulla, a sua detta, donava ai suoi uomini altrettanta “sanitade et bellico vigor”.

Se la coltivazione sistematica dei vitigni del Verdicchio delle Marchei,  come testimoniato dal ritrovamento di antichi documenti, era diffusa nel territorio marchigiano già nel XVI secolo, solo dalla metà dell’800 si può parlare di una Produzione Verdicchio di buon livello qualitativo; tant’è che proprio in quel periodo iniziarono gli esperimenti di spumantizzazione delle sue uve ad opera dell’ormai leggendario Ubaldo Rosi, capace di intuirne le straordinarie potenzialità.

La miglior espressione nella  Produzione di Vini Marchigiani  la si può trovare senza dubbio nel Verdicchio dei Castelli di Iesi DOC. ed in questo contesto l’azienda vinicola Piersanti è protagonista

Nel 1968 il  Verdicchio dei Castelli di Iesi ottiene la DOC e nel 2010 la DOCG per le versioni Riserva e Riserva Classico, menzione destinata esclusivamente a quei vini invecchiati almeno 24 mesi, dei quali almeno 6 in bottiglia, e provenienti dalla zona di produzione più antica, nei territori dei comuni lungo il fiume Esino.

Dalla produzione piuttosto costante, adatto come pochi all’invecchiamento e dotato di grande struttura ed elevato tenore alcolico, il Verdicchio dei Castelli di Jesi è oggi uno dei vini bianchi più apprezzati tanto in patria quanto all’estero.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *